Fotografia 28 di
Montieri (Grosseto)

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Montieri (GR) - Il prospetto della Chiesa o Pieve dei Santi Paolo e Michele. In alto a destra si nota il maestoso campanile. L'edificio originariamente risale al trecento, mentre il campanile pare si astato recuperato da una antica torre civica che faceva parte della cinta muraria difensiva. La facciata della chiesa è caratterizzata da quattro paraste che sorreggono la trabeazione. Portale, finestre e oculo centrale sono impreziositi da decorazioni in travertino. All'interno è possibile ammirare un L'altare dedicato al beato Giacomo Papocchi, una tela settecentesca con il Beato in gloria, un Busto del Beato in argento, il corpo del Beato è posto invece in una grande urna intagliata, una tela della Madonna del Carmine che offre gli scapolari a San Cerbone e a San Francesco, una tela della Madonna del Rosario, una tela con L'apparizione della Vergine al Beato Giacomo, una tela con una Annunciazione attribuita ad Alessandro Casolani, una fonte battesimale costituita da un capitello figurato duecentesco, una settecentesca Via Crucis in maiolica e un organo seicentesco con orchestra e mostra in legno dipinte e dorate - Fotografia Marzo 2010
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Montieri è un paese di circa 1200 abitanti che sorge sulle Colline Metallifere in provincia di Grosseto sulle pendici del Poggio di Montieri (1050 metri s.l.m.) fra boschi di castagno e macchia mediterranea. Il paese ha origini da un antichissimo insediamento etrusco. Le prime citazioni del paese risalgono al 896 d.C. In tale anno il marchese di Toscana Alberto il Riccio donò il territorio di Montieri, miniere incluse, al vescovo di Volterra Arboino. I Vescovi di Volterra dominarono il territorio del paese per quasi quattro secoli. Il paese è sempre stato conteso nella storia per gli importanti giacimenti di minerali e argento sfruttati da miniere. Il paese è stato conteso da Siena e da Volterra fino a quando l'Imperatore Federico II nell'anno 1243 affittò le sue miniere riservandosi giurisdizione politica e custodia del castello. Dopo la morte di Federico II il potere passò di nuovo sotto il dominio dei Vescovi di Volterra. Nel 1326 il castello fu spugnato e distrutto dai Massetani ed il potere cadde sotto il dominio senese.