Maremma Grossetana, provincia di Grosseto, Toscana

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mappa_Toscana
La Maremma grossetana è la pianura costiera che occupa la provincia di Grosseto e si estende dal Golfo di Follonica a nord fino alla foce del torrente Chiarone a sud, che segna il confine con la regione Lazio. La regione è bagnata a ovest dal Mar Tirreno, dove sono visibili le isole meridionali dell'Arcipelago toscano (Elba, Montecristo, Formiche di Grosseto, Giglio e Giannutri) e, nelle giornate più terse, la sagoma del Capo Corso, l'estremita montuosa settentrionale della Corsica. Per quanto riguarda i limiti geografici dell'area, a nord-ovest il territorio si inoltra nella parte meridionale della provincia di Livorno, proseguendo senza soluzioni di continuita nella Maremma Livornese; lungo il bordo orientale la Maremma grossetana spazia a nord fino alle Colline Metallifere, nella parte centale risale la Valle dell'Ombrone, mentre nella parte meridionale raggiunge le prime propaggini delle Colline dell'Albegna e del Fiora; infine a sud-est il territorio è separato dalla Maremma laziale dall'ultimo tratto del torrente Chiarone.

Territorio
Il territorio della Maremma grossetana può essere suddiviso in tre parti. A nord la Piana del fiume Pecora si estende attorno al Golfo di Follonica e comprende gran parte del territorio comunale di Follonica e la fascia costiera del comune di Scarlino; nella parte centrale si apre la Piana dell'Ombrone che occupa i territori comunali di Castiglione della Pescaia, Grosseto e il tratto costiero e sublitoraneo del comune di Magliano in Toscana; a sud la Maremma grossetana è occupata dalla Piana del fiume Albegna che interessa i comuni di Orbetello e Monte Argentario e, nell'estremita meridionale, dalla parte settentrionale della Piana del Fiora che si estende nella parte pianeggiante del comune di Capalbio e si inoltra in gran parte nel territorio laziale. Le tre aree sono interrotte da alcuni promontori che, da nord verso sud, sono il Promontorio di Punta Ala con le Bandite di Scarlino che dividono la Piana del fiume Pecora dalla Piana dell'Ombrone; i Monti dell'Uccellina che dividono la Piana dell'Ombrone dalla Piana del fiume Albegna; il promontorio di Ansedonia che divide la Piana dell'Albegna dalla Piana del Fiora.

Clima
Il clima della Maremma grossetana è tipicamente mediterraneo, con estati caratterizzate da un caldo moderato mitigato dalle brezze marine di Maestrale e Ponente ed inverni non particolarmente freddi con rari episodi di gelate notturne e mattutine. L'insieme delle singole caratteristiche sotto elencate fanno sì che la Maremma grossetana sia una delle Aree del Sughero, regioni del bacino del Mediterraneo dal particolare microclima in cui sono diffuse le sugherete. Cartina_Italia

Temperature
Le temperature medie annue si aggirano mediamente attorno ai 16°C. Nel mese di gennaio i valori medi si aggirano tra i 9 e i 10°C, mentre nel mese di luglio si attestano tra i 24 e i 25°C; nelle mezze stagioni le temperature medie più elevate, seppur di poco, si registrano in autunno. L'escursione termica giornaliera è generalmente piuttosto contenuta ma, in presenza di venti settentrionali e orientali tende ad accentuarsi per il maggiore riscaldamento diurno dovuto alla brezza secca di terra che si contrappone però ad un maggiore raffreddamento notturno da irraggiamento, specialmente nei mesi più freschi. Gli estremi assoluti hanno fatto registrare i -8°C negli storici inverni del 1956 e del 1985 (gli unici della storia recente che hanno portato precipitazioni nevose) e i 41°C nelle estati più calde: questi valori risultano essere tuttavia eccezionali e difficilmente eguagliabili.

Precipitazioni
Le precipitazioni, piuttosto scarse e raramente di lunga durata, si concentrano soprattutto nei mesi autunnali e nel breve periodo di transizione tra l'inverno e la primavera. I valori medi annui sono quasi ovunque inferiori ai 600 mm lungo la costa, con minimi attorno o leggermente inferiori ai 500 mm presso l'Argentario e lungo la costa tra la foce dell'Ombrone e i Monti dell'Uccellina, e sono concentrati generalmente in circa 50-60 giorni totali all'anno (viene calcolato come giorno di pioggia la giornata in cui cade almeno 1 mm di pioggia, quantita minima necessaria al fabbisogno della vegetazione). I valori si avvicinano ai minimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano e ciò è dovuto all'assenza di sistemi montuosi esposti ai venti umidi atlantici e allo scudo protettivo parziale offerto sul lato occidentale dalle non lontane alte montagne della Corsica settentrionale e dai rilievi montuosi della vicina Isola d'Elba. Per questo motivo le perturbazioni provenienti da ovest vengono spesso deviate e/o attenuate notevolmente; le perturbazioni provenienti dall'Europa settentrionale vengono invece deviate dall'Appennino verso il versante adriatico e verso l'Italia meridionale. Le precipitazioni di maggiore rilievo sono così offerte dai sistemi perturbati, associati spesso a depressioni, che tendono a risalire il Mediterraneo partendo dall'Africa nord-occidentale in direzione nord-est verso le Baleari, la Sardegna e l'Italia centro-settentrionale, oppure da perturbazioni nord-atlantiche con discesa di aria artica marittima dalla depressione d'Islanda verso le isole britanniche e la Francia, ingresso nel Mediterraneo attraverso la Valle del Rodano e attraversamento dell'intera penisola italiana da nord nord-ovest verso sud sud-est.

Eliofania
L'eliofania (durata del soleggiamento), grazie all'assenza di rilievi degni di nota e alla scarsita di precipitazioni, raggiunge valori molto elevati che sono prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annua superiore alle 7 ore di sole al giorno (valore minimo a dicembre con una media di circa 4 ore di radiazione solare giornaliera e valori massimi a giugno e luglio con oltre 11 ore di sole al giorno). Nelle mezze stagioni, contrariamente a quanto accade per le temperature medie, i valori maggiori di eliofania si registrano durante la primavera: ciò è dovuto ad una minore piovosita e ad una più lunga durata del giorno rispetto alla stagione autunnale. Un altro fattore che contribuisce seppure in modo trascurabile all'elevata eliofania è l'assenza di nebbie che, statisticamente, sono presenti all'alba soltanto per 3-4 giorni all'anno e vanno incontro ad una rapida dissoluzione nel corso della mattina.

Litorale
Il litorale della Maremma grossetana presenta ampie falcature basse e sabbiose con tratti di vegetazione dunale e retrodunale che precedono la tipica pineta che introduce alla macchia mediterranea alta. Presso i promontori che interrompono i lunghi arenili sabbiosi si ritrova un tipo di costa più alta e frastagliata con prevalenza di scogli ed alcune piccole e suggestive calette sabbiose; la vegetazione risulta di macchia mediterranea bassa. Tra le spiagge più suggestive si segnalano il lungo arenile di Marina di Alberese presso i Monti dell'Uccellina, le spiagge della Giannella e della Feniglia che interessano interamente gli omonimi tomboli che uniscono il promontorio dell'Argentario alla terra ferma, racchiudendo la Laguna di Orbetello. Tra le calette più caratteristiche spicca su tutti Cala Violina, piccola spiaggia presso il promontorio delle Bandite di Scarlino caratterizzata da sabbia bianca finissima che emette dei particolari suoni con i passi, in assenza di altre fonti sonore. Altrettanto suggestive sono le numerose calette del promontorio dell'Argentario e l'isolata Cala di Forno che si apre all'estremita settentrionale dei Monti dell'Uccellina ed è raggiungibile solo a piedi, grazie ad un itinerario nel Parco della Maremma, camminando per circa due ore: la visita è possibile solo nel periodo tra settembre e maggio (negli altri mesi il sentiero viene chiuso per il rischio incendi a causa della grande arsura della stagione estiva). Da segnalare anche le Spiagge Ferrifere, caratterizzate da tratti di spiaggia grigio-scuri e neri, che si estendono all'estremita meridionale della Maremma grossetana. Il loro colore particolare è dovuto alla presenza di metalli ferrosi nel terreno ed è una caratteristica della costa tra il promontorio di Ansedonia e la foce del Chiarone; l'aspetto più accentuato è visibile presso Playa La Torba, ma è presente a tratti anche in altre localita. In questo tratto litoraneo si ritrova anche il Lago di Burano, bacino lacustre costiero inserito in un'area rigorosamente protetta che si estende nella zona presso Marina di Capalbio.

Grosseto
Grosseto, indiscusso capoluogo della Maremma, è situato nella piana del fiume Ombrone ad una decina di chilometri dalla linea di costa e dalla foce del corso d’acqua. La citta sorse in epoca medievale come dominio degli Aldobrandeschi e divenne ben presto anche la sede vescovile dell’originaria diocesi di Roselle. Nel frattempo, i Senesi iniziavano a controllare il monopolio del sale che veniva raccolto presso le Saline della Trappola a sud dell’attuale Principina a Mare e, all’inizio del Trecento, riuscirono a prendere il controllo della citta. Seguì poi un lungo periodo di decadenza, dovuto anche al dilagare della malaria, che portò a massicce migrazioni verso i paesi più salubri dell’entroterra. A parte un temporaneo dominio degli Aragonesi durante il Quattrocento, la citta rimase sotto il dominio di Siena fino a meta Cinquecento quando, a seguito della definitiva caduta della Repubblica senese, l’intero territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana. I Medici, oltre a ristrutturare la preesistente cinta muraria, tentarono una prima opera di bonifica del territorio che ebbe però uno scarso successo; fu tuttavia il preludio ai grandi lavori di canalizzazione affidati dai Lorena a Ximenes nel corso del Settecento. Nello stesso periodo venne iniziata anche la riforma fondiaria che venne completata soltanto due secoli più tardi. Dalla seconda meta dell’Ottocento in poi nella citta si verificò una graduale ripresa demografica che ha portato alla costruzione di nuovi quartieri al di fuori della cinta muraria. Il centro storico è circondato dalle mura di origini medievali che vennero completate nella seconda meta del Cinquecento; gran parte della cinta muraria è stata resa fruibile nell’Ottocento in seguito alla trasformazione degli spalti in parco pubblico con vialetti alberati. Lungo il tratto nord-orientale delle mura si trova il Cassero senese, poderosa fortificazione militare col ponte levatoio che permette di superare il fossato. Porta Vecchia, la più antica delle porte cittadine, venne eretta nel Duecento sul lato sud-orientale delle mura e restaurata più volte in epoche successive. Entrando nel centro storico, sul lato opposto della piazza rispetto a Porta Vecchia, si trova il Cassero del Sale, costruito nel Trecento come punto di produzione, distribuzione ed esportazione del sale raccolto. Piazza Dante, chiamata anche Piazza delle Catene, è il cuore della vita cittadina e si presenta circondata sul lato meridionale e su quello occidentale da edifici costruiti su un loggiato continuo che assume forma ad L. Al centro della piazza si innalza il Monumento a Leopoldo II, opera ottocentesca collocata nel punto in cui sorgeva un antico pozzo medievale con la funzione di raccolta e distribuzione di acqua: la cisterna corrispondeva allo spazio oggi delimitato dalle catene. Sul lato orientale della piazza sorge il Palazzo della Provincia, edificio completamente ricostruito in stile neogotico agli inizi del secolo scorso dall’architetto Lorenzo Porciatti dove sorgeva il preesistente Palazzo Aldobrandeschi di origini medievali. A nord Piazza Dante è parzialmente chiusa dalla navata destra della cattedrale, di fronte alla quale si apre Piazza del Duomo in continuita con Piazza delle Catene. La Cattedrale di San Lorenzo venne edificata su una preesistente pieve a partire dal Duecento per opera del maestro Rustichini, autore anche della facciata del celebre Duomo di Siena. La maestosa facciata, in marmo bianco e rosso, presenta tre portali d’ingresso, uno per ogni corrispondente navata interna, sovrastati da un ballatoio a loggette sopra il quale si trova un elegante rosone; gli elementi gotici e classici vennero introdotti durante i restauri successivi. Il campanile, in stile gotico, venne innalzato nel corso del Quattrocento e completato nella parte alta soltanto nel secolo scorso grazie all’intervento di Lorenzo Porciatti. All’interno della chiesa sono custodite interessanti opere d’arte di varie epoche storiche. La suggestiva piazza è chiusa sul lato settentrionale dall’ottocentesco Palazzo Comunale che si trova di lato rispetto al Duomo. Corso Carducci, la via principale del centro cittadino, conduce al più antico edificio religioso di Grosseto, la Chiesa di San Pietro, edificata lungo il tracciato originario della Via Aurelia. La facciata è decorata da alcuni bassorilievi, il portale è affiancato da due pregevoli colonne, mentre il campanile seicentesco è rimasto isolato dalla chiesa a seguito della costruzione di edifici in epoca successiva. Il vicino complesso che ospita il Museo Archeologico della Maremma e il Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto custodisce al suo interno numerosi reperti etrusco-romani provenienti da varie aree archeologiche della zona ed opere d’arte e arredi sacri collocati in passato in varie chiese della diocesi. Di lato rispetto al complesso museale sorge l’ex Convento delle Clarisse con l’annessa Chiesa dei Bigi, edifici attualmente sconsacrati sorti nel Medioevo e restaurati in epoca seicentesca. Il complesso conventuale, sul lato destro della chiesa, si spingeva oltre l’arco del Chiasso delle Monache; attualmente la struttura è sede del Museolab e del polo universitario. La Chiesa e il Convento di San Francesco sorgono sull’omonima piazza, non lontano dalla Chiesa dei Bigi e dal complesso museale. Gli edifici sacri sorsero in epoca medievale e vennero ceduti nel corso del Duecento dai Benedettini ai Francescani; il complesso ha subito vari restaurati in epoche successive. Il campanile, nella prima meta del Novecento, venne distrutto da un fulmine e ricostruito dall’architetto Lorenzo Porciatti. All’interno della chiesa sono custodite varie opere d’arte tra le quali spiccano un celebre Crocifisso duecentesco di Duccio di Boninsegna e il pregevole ciclo di affreschi tardo-barocchi che decora la Cappella di Sant’Antonio. Al centro del pregevole chiostro sorge il cinquecentesco Pozzo della Bufala, sotto il quale si trova la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana; un altro pozzo-cisterna si trova in piazza di fronte al fianco destro della chiesa e al campanile. Nel centro storico sono inoltre da segnalare diversi palazzi in stile liberty che contraddistinguono alcune vie del centro e l’ottocentesco Teatro degli Industri.

Castiglione della Pescaia
Castiglione della Pescaia si trova 20 km a ovest di Grosseto ed era un importante porto fin dall’epoca etrusco-romana. Intorno all’anno mille il territorio di Castiglione della Pescaia era sotto il controllo dei Pisani; successivamente, il paese iniziò una fase di prosperita fino a divenire un libero comune in epoca duecentesca. Durante il Quattrocento Castiglione della Pescaia prima venne conquistato dai Medici, poi venne occupato dagli Aragonesi per alcuni anni verso la meta del secolo ed infine passò sotto il controllo dei Piccolomini di Siena. Verso la meta del Cinquecento il paese venne conquistato temporaneamente dagli Spagnoli prima di entrare a far parte del Granducato di Toscana. La rinomata localita balneare è dominata dal centro storico situato sul promontorio che culmina con il castello di origini medievali sul punto più alto. Nel centro storico sono conservati diversi edifici di chiare origini medievali con le caratteristiche strutture murarie in pietra. La cinquecentesca Chiesa di San Giovanni Battista si trova nella parte alta del paese e presenta un caratteristico campanile che poggia su una torre circolare; all’interno della chiesa sono custodite le reliquie di San Guglielmo d’Aquitania. La settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno di un bastione della cinta muraria medievale, custodisce al suo interno una tela di epoca barocca. Appena fuori dal centro del paese, dirigendosi verso est costeggiando il letto del fiume Bruna dove sono ormeggiate numerose barche, si raggiungono alcune rovine di epoca romana. Oltre il fiume è visibile la settecentesca Casa Rossa, fatta edificare da Ximenes durante i lavori di bonifica della malsana palude, che in seguito hanno portato alla definitiva scomparsa del Lago Prile che si estendeva nella piana tra Castiglione della Pescaia e Grosseto: alcuni aspetti dell’ambiente primitivo sono pervenuti fino a noi e sono inclusi nella Riserva Naturale della Diaccia Botrona.

Orbetello
Orbetello, a circa 35 km a sud-est di Grosseto, sorse al centro dell’omonima laguna nel luogo dove esisteva gia un abitato in epoca etrusca. In epoca medievale divenne un possesso della famiglia Aldobrandeschi che lo controllarono fino agli inizi del Trecento, quando il centro passò sotto il controllo di Orvieto. A seguito di varie lotte per il controllo della localita tra gli Orsini di Pitigliano e gli Orvietani, la cittadina venne conquistata nel Quattrocento dai Senesi che la controllarono fino alla meta del secolo successivo, quando l’intera zona passò sotto lo Stato dei Presidi, del quale Orbetello ne divenne la capitale. La cittadina lagunare entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto agli inizi dell’Ottocento, a seguito della Restaurazione post-napoleonica. Il centro storico è racchiuso da una cinta muraria, costruita in epoca medievale a partire dai preesistenti resti delle antiche Mura Ciclopiche, risalenti probabilmente al V secolo a.C.. Porta a Terra si presenta nel caratteristico stile barocco che indica l’epoca in cui venne ristrutturata ed abbellita; la seicentesca Polveriera Guzmann, recentemente ben restaurata, ospita il Museo Archeologico. Di notevole interesse è la trecentesca Cattedrale di Santa Maria Assunta, preceduta da una breve gradinata, che si affaccia su Piazza della Repubblica. La facciata si presenta in un pregevole stile gotico, mentre all’interno sono conservate varie opere d’arte tra le quali spiccano alcuni affreschi quattrocenteschi e opere di epoca barocca. Sul lato opposto di Piazza della Repubblica, si trova il Museo del Frontone di Talamone, importante reperto di epoca etrusco-ellenistica venuto alla luce nella vicina localita, che costituiva la parte superiore frontale di un antico tempio. Dietro la Cattedrale, una serie di vicoli immette in Piazza Eroe dei Due Mondi che è il cuore della vita del centro storico della cittadina lagunare. Su un lato della piazza si affaccia il Palazzo dei Governanti, preceduto da un loggiato-porticato, che un tempo era il simbolo del potere dello Stato dei Presidi. La Torre dell’Orologio si eleva dal palazzo ed è caratterizzata dalla presenza di una campana al suo interno. Nel centro storico sono da segnalare anche la Chiesa della Madonna delle Grazie, edificata in epoca duecentesca, che custodisce al suo interno alcuni affreschi risalenti al Quattrocento; la Chiesa di San Francesco da Paola che si caratterizza per la particolare facciata cinquecentesca che rievoca molti elementi stilistici spagnoli, sintetizzando il contesto storico dell’epoca in cui venne costruita; infine la cinquecentesca Chiesa di San Giuseppe con la facciata in stile rinascimentale. Usciti dal centro storico, merita una visita il suggestivo Molino Spagnolo sulla Laguna di Ponente. La costruzione, visibile dal ponte artificiale sulla laguna che collega la cittadina all’Argentario, si presenta a forma circolare con copertura conica ed elica a vento posteriore. La struttura è l’unica superstite dei nove mulini costruiti nella laguna dai Senesi nella prima meta del Cinquecento. Cartina_Toscana

Porto Ercole
Porto Ercole è una pittoresca localita situata nel comune di Monte Argentario, sulla sponda sud-orientale del promontorio, a poco più di 40 km a sud-est di Grosseto e a circa 7 km a sud-ovest di Orbetello. In epoca medievale il centro fu un possedimento dell’Abbazia delle Tre Fontane di Roma, prima di passare agli Aldobrandeschi in epoca duecentesca. Dopo una breve parentesi sotto gli Orsini di Pitigliano, Porto Ercole entrò a far parte della Repubblica di Siena in epoca quattrocentesca. Nella seconda meta del Cinquecento il paese passò sotto lo Stato dei Presidi diventando il cardine dell’intero sistema difensivo della zona. Agli inizi del Seicento vi morì il Caravaggio per cause ancora da chiarire; anche il luogo della morte rimane avvolto nel mistero, essendo deceduto secondo alcuni al Tombolo della Feniglia, secondo altri nella zona dello Sbarcatello. Anche Porto Ercole, seguendo le sorti dello Stato dei Presidi, entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto nella prima meta dell’Ottocento. Proveniendo dalla strada principale, prima di raggiungere il paese si notano due fortificazioni che facevano parte del sistema difensivo del promontorio, il cinquecentesco Forte Filippo e il Forte Santa Caterina. Il nucleo storico è racchiuso all’interno della cinta muraria eretta dai Senesi in epoca rinascimentale; l’accesso è possibile attraverso una porta sormontata dalla Torre dell’Orologio. Il Palazzo dei Governanti si affaccia sulla suggestiva Piazzetta di Santa Barbara dalla quale si domina il porto. Il fabbricato, edificato in epoca cinquecentesca, conserva la facciata in stile rinascimentale; in passato l’edificio ospitava i governanti spagnoli. Attraverso una serie di vicoli si sale nella parte più antica del paese e si raggiunge la Chiesa di Sant’Erasmo che custodisce al suo interno le eleganti tombe dei governanti spagnoli e, secondo alcune leggende popolari, vi sarebbero conservate anche le spoglie del Caravaggio. Degno di nota è anche il Giardino Corsini, parco dell’omonima villa, nel quale si trovano numerose rarita botaniche tropicali e subtropicali che sono riuscite ad acclimatarsi perfettamente grazie allo straordinario microclima della zona. Il paese è dominato dalla poderosa Rocca, raggiungibile attraverso una deviazione dalla strada panoramica: la fortificazione, costruita in epoca rinascimentale attorno a strutture preesistenti. Proseguendo lungo la strada panoramica, dopo aver superato la discesa per la Spiaggia delle Viste di fronte all’Isolotto, si raggiunge la zona dello Sbarcatello, dominata dall’imponente mole del cinquecentesco Forte Stella, possente ma elegante fortificazione a sei punte, ciascuna delle quali svolgeva in passato funzioni di avvistamento nell’ambito del sistema difensivo dello Stato dei Presidi: dalle antiche postazioni di guardia è possibile scorgere ancora oggi un panorama mozzafiato.

Follonica
Follonica si trova lungo la sponda orientale dell’omonimo golfo, all’estremita nord-occidentale della Maremma grossetana. La cittadina si è sviluppata nel corso dell’Ottocento come importante centro siderurgico della zona, satellite della più grande realta di Piombino. La cittadina è caratterizzata da monumenti di archeologia industriale tra i quali spiccano le vecchie ferriere dove in estate si tengono rassegne culturali e musicali all’aperto. Nel centro di Follonica merita una visita la caratteristica Chiesa di San Leopoldo, costruita nella seconda meta dell’Ottocento con materiali quali la ghisa, il legno e la pietra che sintetizzano il passato industriale della cittadina. La Pinacoteca Comunale custodisce una collezione di dipinti dei Macchiaioli assieme ad alcune opere del celebre Amedeo Modigliani e di altri artisti di epoca moderna e contemporanea; il Museo del Ferro e della Ghisa presso la vecchia fabbrica siderurgica illustra la storia del ferro e delle varie tecniche di lavorazione dagli Etruschi fino ai secoli scorsi.

Punta Ala
Punta Ala è una rinomatissima localita turistica di elite caratterizzata dalla presenza di un attrezzatissimo porto, situata all’estremita nord-occidentale del territorio comunale di Castiglione della Pescaia. Il moderno abitato è dominato dalla mole del Castello di Balbo, noto anche come Forte di Punta Ala, che si trova sulla cima del promontorio di Capo Troia. Il complesso, risalente alla seconda meta del Cinquecento, venne ristrutturato e ampliato dai Lorena in epoca settecentesca e, nella prima meta del Novecento, la struttura divenne la residenza di Italo Balbo, noto trasvolatore dell’Oceano Atlantico: nello stesso periodo la localita assunse l’attuale nome di Punta Ala. Sull’altura di Punta Hidalgo che domina la localita balneare si innalza la Torre Hidalgo, nota anche come Torre del Barbiere, fortificazione della seconda meta del Cinquecento inclusa nel sistema difensivo del Principato di Piombino che proprio in questa zona raggiungeva i suoi limiti meridionali.

Marina di Grosseto
Marina di Grosseto si presenta come un moderno centro balneare dotato di un porto turistico di recentemente realizzazione, che si è sviluppato attorno al settecentesco Forte di San Rocco., complesso edificato dai Lorena verso la fine del Settecento durante le opere di bonifica della zona. La localita balneare è dotata di attrezzati stabilimenti balneari in funzione durante i mesi estivi e di tratti di spiaggia libera; a nord dell’abitato la selvaggia Spiaggia delle Marze si estende fino alle porte di Castiglione della Pescaia.

Principina a mare
Principina a Mare è una moderna localita di villeggiatura nel comune di Grosseto, situata pochi chilometri a sud di Marina di Grosseto. A sud dell’abitato la spiaggia inizia a divenire selvaggia, introducendo all’area palustre della Trappola che precede la foce del fiume Ombrone

Talamone
Talamone, localita del comune di Orbetello rispetto a cui si trova una decina di chilometri a nord-ovest, sorge su un promontorio all’estremita meridionale dei Monti dell’Uccellina che domina da nord il suggestivo golfo. Il luogo, gia abitato dagli Etruschi come dimostrano alcuni ritrovamenti nella vicina localita di Talamonaccio, divenne teatro di una sanguinosa battaglia tra Romani e Galli alla meta del III secolo a.C.. Nella zona è stato rinvenuto, tra l’altro, il frontone di un tempio dal valore inestimabile, attualmente conservato e visitabile presso un museo di Orbetello e noto come Frontone di Talamone. Dopo la decadenza causata dalle invasioni barbariche, Talamone risorse in epoca medievale divenendo nel corso del Duecento un’importante possesso degli Aldobrandeschi per il controllo e la protezione del porto. Nel Trecento passò sotto il controllo di Siena, divenendo l’unico punto di sbocco al mare dell’intera repubblica senese; intorno alla meta del Cinquecento quando il centro passò sotto lo Stato dei Presidi e vi rimase fino alla prima meta dell’Ottocento, quando entrò a far parte del Granducato di Toscana. Talamone fu anche il teatro dello sbarco effettuato da Garibaldi per il rifornimento di armi e truppe durante la spedizione dei Mille. Nella seconda guerra mondiale il centro subì gravi distruzioni durante la ritirata tedesca. Il paese è dominato dall’imponente rocca medievale, unico monumento del passato ben conservato, affiancato da quattro torri angolari delle quali una risulta più alta e possente. A Talamone sono degni di nota anche l’Acquario della Laguna e il Museo della Pesca e delle Tradizioni Lagunari.

Albinia
La moderna localita di Albinia è una frazione del comune di Orbetello rispetto a cui si trova pochi chilometri più a nord, in corrispondenza della foce del fiume Albegna. Nel paese merita una visita il Museo della Cultura Contadina che custodisce vari oggetti e fotografie a ricordo della vita contadina dagli inizi del Novecento agli anni della Riforma Fondiaria. Tra le opere d’arte sono conservati numerosi dipinti di Paride Pascucci, pittore mancianese di fine Ottocento, raffiguranti scene di vita agreste. Nel museo sono presenti inoltre testimonianze del lavoro svolto dai consorzi di bonifica per l’attuazione della Riforma Fondiaria e per la realizzazione dell’acquedotto. All’esterno sono visibili alcune macchine agricole d’epoca. Fuori dall’abitato, in prossimita della foce dell’Albegna, si trova l’imponente Forte delle Saline,complesso di origini quattrocentesche che nei secoli successivi ha subito alcune distruzioni e numerosi lavori di ristrutturazione ed ampliamento.

Porto Santo Stefano
Porto Santo Stefano è una pittoresca localita balneare situata nel comune di Monte Argentario, sulla sponda occidentale del promontorio. A causa della maggiore esposizione alle incursioni piratesche, il centro rivestì scarsa importanza durante il dominio degli Aldobrandeschi e dei Senesi ma, con il suo ingresso nello Stato dei Presidi verso la meta del Cinquecento, la localita divenne il centro di maggiore importanza dell’Argentario. Proprio in quest’epoca iniziarono i lavori di costruzione della Fortezza Spagnola, possente struttura difensiva attualmente sede della Mostra Permanente “Memorie Sommerse”. Come tutti gli altri centri della zona, Porto Santo Stefano entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto nella prima meta dell’Ottocento.

Ansedonia
Ansedonia è una rinomata localita turistica di elite situata sull’omonimo promontorio a sud-est di Orbetello, nelle vicinanze delle rovine dell’antica citta di Cosa. Tra le varie ville lussuose di epoca moderna che caratterizzano la localita, si ritrovano alcune tracce di storia in alcuni monumenti isolati. Tra questi sono da ricordare la Torre di San Pancrazio e la Torre di San Biagio, di origini medievali, presso la quale si trova la Cappella di San Biagio costruita in epoca tardo-medievale su un antico mausoleo romano. La Tagliata Etrusca è un canale aperto che ha inizio lungo la costa a sud-est del promontorio; venne ideato in epoca etrusco-romana per evitare l’insabbiamento dell’antico porto creando un sistema di contro-correnti provenienti dal mare e dal canale emissario del non lontano Lago di Burano. Questa notevole opera ingegneristica era completata dallo Spacco della Regina, una grande spaccatura del promontorio soprastante che si sviluppa lungo alcuni cunicoli scavati artificialmente. Nella zona è degna di nota anche la cinquecentesca Torre della Tagliata, edificio che venne trasformato in abitazione nei secoli successivi dove vi dimorò anche il musicista Giacomo Puccini negli anni in cui compose la celebre Turandot.

Tenuta della Badiola
La Tenuta della Badiola si trova a est di Castiglione della Pescaia, ai piedi delle prime propaggini collinari di Poggio Ballone che si spingono fino ai margini della Diaccia Botrona, non lontano dall’Isola Clodia dove sorgono i ruderi dell’Abbazia di San Pancrazio al Fango. Alcuni vialetti ombreggiati da cipressi, pini e sughere conducono alla fattoria, creando uno scenario suggestivo nella campagna circostante che nei mesi estivi assume colori molto accesi per le coltivazioni di girasoli. Il complesso, divenuto in epoca settecentesca la tenuta di caccia dei granduchi di Lorena, è caratterizzato dalla villa padronale e dalla fattoria collegate tra loro da un giardino d’inverno; tra gli annessi spiccano la cappella e il granaio. Recentemente la tenuta è stata restaurata e trasformata in un esclusivo albergo con ristorante di alta cucina, anche se è proseguita la produzione di olio, vino, frutta, verdura e piante aromatiche che da sempre hanno contraddistinto l’azienda agricola.

Fattoria Acquisti
La Fattoria Acquisti si trova all’estremita settentrionale del comune di Grosseto, pochi chilometri a ovest del moderno abitato di Braccagli. La tenuta è così denominata perché molti dei suoi terreni divennero coltivabili a seguito delle grandi opere di bonifica idraulica iniziate nel Settecento; gran parte delle terre strappate all’antica palude si trovano oltre il Molino degli Acquisti. All’interno della tenuta della fattoria si trova la Cappella di Sant’Uberto, edificato nella prima meta del Novecento seguendo in parte il modello delle cappelle rurali dei secoli precedenti. Nell’aia della fattoria e lungo una vicina strada poderale sono venuti alla luce alcuni cippi che potrebbero appartenere ad antiche tombe.

Villa Granducale di Alberese
La Villa Granducale di Alberese si trova all’estremita meridionale del comune di Grosseto, su una modesta altura dei Monti dell’Uccellina che domina l’omonimo abitato. Il complesso venne edificato nel corso del Quattrocento ed era originariamente la sede dell’Ordine dei Cavalieri di Gerusalemme; nel tardo Cinquecento venne costruita accanto al palazzo la Cappella di Sant’Antonio Abate. Nelle epoche successive il complesso divenne dimora granducale e, nel corso del Settecento, subì profondi lavori di restauro che trasformarono l’antico palazzo in villa-fattoria, inglobando la chiesa nelle mura del complesso: l’aspetto attuale è dovuto a questa ristrutturazione operata dai Lorena. La Villa Granducale si presenta come un maestoso complesso dalle linee eleganti a tre piani, con due terrazze laterali di diversa grandezza, poste lateralemente al primo piano; la Chiesa di Sant’Antonio Abate risulta incorporata tra la villa granducale ed altri edifici che si dispongono ad L rispetto all’edificio religioso; sul retro della chiesa si innalza la torre campanaria che mantiene la medesima semplicita dell’edificio religioso La chiesa viene aperta al pubblico solo la mattina della domenica delle Palme per la benedizione degli ulivi che precede la processione diretta alla vicina chiesa parrocchiale in stile neoromanico di epoca novecentesca.

Tenuta di Collecchio
La Tenuta di Collecchio è una storica fattoria padronale ubicata nell’area pianeggiante del comune di Magliano in Toscana a ridosso dei Monti dell’Uccellina. Sorta in epoca medievale come possesso degli Aldobrandeschi, nel corso del Trecento passò alla famiglia Marsili di Siena assieme ad altri possedimenti della zona e, nelle epoche successive, ha subito varie modifiche, tanto da far apparire il palazzo padronale prevalentemente in stile tardo-cinquecentesco. L’antico casone era inizialmente abitato dai pastori durante la stagione invernale quando venivano fatti pascolare gli animali nei boschi circostanti; successivamente, i Marsili vi trasferirono le abitazioni padronali una volta abbandonate le vicine torri di loro proprieta. Agli inizi del Novecento l’intera tenuta passò in eredita alla famiglia Vivarelli Colonna di Pistoia che la possiedono tuttora.

Torre della Bella Marsilia
La Torre della Bella Marsilia si erge su un’altura dei Monti dell’Uccellina che guarda verso le campagne di Collecchio, all’interno del territorio comunale di Magliano in Toscana. La torre, edificata in epoca medievale dalla famiglia Aldobrandeschi, passò nel corso del Trecento alla famiglia senese dei Marsili assieme ad altre proprieta della zona: tutte queste proprieta vennero mantenute dai Marsili fino agli inizi del Novecento quando vennero ereditate dai Vivarelli Colonna di Pistoia. La torre è così denominata per il legame con la leggenda secondo la quale Margherita, figlia di Nanni Marsili soprannominata la “Bella Marsilia”, venne rapita in questo luogo dai pirati verso la meta del Cinquecento per volere del sultano Solimano il Magnifico di cui divenne la favorita.

Dogane Pontificie
Le Dogane Pontificie sono una serie di edifici ubicati nel comune di Capalbio, in quella che in passato era la zona di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa. In localita Chiarore, lungo la Via Aurelia, si trova la Villa Boncompagni, imponente edificio preceduto da un porticato che nei secoli passati era una sede doganale per il transito tra i due Stati. L’attuale denominazione del palazzo è stata conferita dalla famiglia che vi abitò dopo lo smantellamento delle dogane. L’edificio è suddiviso in quasi cento stanze e tra queste vi erano anche l’appartamento papale, le stalle e una prigione; per lo stato in cui versa attualmente meriterebbe un attento restauro che lo riporti agli antichi splendori. Nella campagna presso l’abitato di Pescia Fiorentina, vi era la sede di un’altra dogana che era ospitata nel complesso del Fontino. Una volta esauritesi le funzioni doganali, la struttura passò alla famiglia Boncompagni, proprietaria anche del Palazzo del Chiarone, che agli inizi del Novecento rivendette tutte queste proprieta alla famiglia Magrini. Il fabbricato che ospitò la dogana è stato recentemente ben restaurato e trasformato in residence agrituristico.

Abbazia di San Pancrazio al Fango
L’Abbazia di San Pancrazio al Fango si trova a cavallo tra i comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia, nel cuore della Riserva Naturale della Diaccia Botrona, non lontano dalla rinomata Tenuta della Badiola. La chiesa, che si presenta sotto forma di ruderi, venne edificata in epoca medievale su una lieve altura che sovrasta l’area palustre circostante, un tempo occupata dal Lago Prile, nei pressi di una costruzione di epoca romana.

Abbazia di San Rabano
L’Abbazia di San Rabano si trova all’estremita meridionale del comune di Grosseto, nel cuore del Parco Regionale della Maremma, lungo il crinale dei Monti dell’Uccellina. Il complesso religioso sorse in epoca medievale come monastero benedettino, attorno al quale i monaci cercarono di rendere produttivi gli aspri terreni circostanti. Agli inizi del Trecento i Benedettini lasciarono l’abbazia all’Ordine dei Cavalieri di Gerusalemme che poi abbandonarono definitivamente il complesso nel Cinquecento, a seguito della costruzione della nuova chiesa presso la Villa di Alberese. Attualmente il complesso si presenta sotto forma di imponenti ruderi, con il campanile romanico in buono stato di conservazione e l’abbazia privi della copertura sommitale. Nei pressi dell’abbazia sorge la Torre dell’Uccellina, fortificazione di origini trecentesche innalzata a guardia dell’attiguo complesso religioso.

Monastero Sant'Angelo
Il Monastero di Sant’Angelo si trova su una collina dell’entroterra di Orbetello e si presenta sotto forma di ruderi. L’edificio religioso sorse come monastero benedettino in epoca medievale, durante la quale doveva rivestire una grande importanza nella zona.

Convento dei Passionisti
Il Convento dei Passionisti si trova in posizione dominante e isolata sulla sponda settentrionale del Monte Argentario, lungo la strada che conduce alla vetta di Monte Telegrafo. Il complesso religioso, denominato anche Convento della Presentazione al Tempio, venne edificato in epoca settecentesca e fu la sede dei Passionisti, ordine monastico fondato in quegli anni da San Paolo della Croce che si ritirò qua come eremita. All’interno della chiesa è conservata la venerata Madonna di Monte Argentario.

Noviziato di San Giuseppe
Il Noviziato di San Giuseppe si trova isolato sul Monte Argentario poco oltre il Convento dei Passionisti, proseguendo lungo la strada che sale verso la vetta del promontorio. Il complesso, che include il monastero e la chiesa, venne edificato nel corso del Settecento per ospitare i Passionisti che avevano la loro sede principale nel vicino convento situato poco più a valle. All’interno dell’edificio religioso è custodito un dipinto raffigurante la Madonna Addolorata.

Area archeologica di Cosa
L’antica citta di Cosa si trova nel comune di Orbetello, su un poggio del promontorio di Ansedonia. Fondata dai Romani nel III secolo a.C., la citta divenne di fondamentale importanza fino a diventare la capitale politica e amministrativa dell’intero territorio. Con la caduta dell’impero romano e l’inizio delle invasioni barbariche, il luogo iniziò un lento ed inesorabile declino divenendo prima un punto di riferimento per i Saraceni e successivamente un rifugio di briganti: tutto questo portò i Senesi a demolirla nella prima meta del Trecento. La citta è circondata da una cinta muraria poligonale che era rafforzata da numerose torri e da alcuni contrafforti: l’accesso alla citta era possibile grazie ad alcune porte delle quali la meglio conservata è Porta Romana. Nella parte alta è visibile il Capitolium, tempio a tre celle affiancato da altri due templi laterali risalenti probabilmente al II secolo a.C. Dal Capitolium ha inizio una strada che raggiunge la zona del foro dove si riconoscono vari edifici tra i quali la basilica, le terme e altri due templi.

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